Innumerevoli sono i giovanotti (ed anche diverse fanciulle, una delle quali giapponese!) che hanno partecipato alle attività del Ciclaspis nei vari decenni della sua attività. Di seguito sono riportati in ordine alfabetico i nominativi di quanti hanno effettuato almeno un giro estivo:
Sergio Ascari : Un solo giro, le Dolomiti meridionali (1979)
Baroncini : Uno dei primissimi "anziani guida"
Sergio Beillard : un solo giro, quello di Monaco (1974), dove si distingueva per i sonni agitati, durante i quali spesso faceva lunghe e incomprensibili chiacchierate in inglese.
Giorgio Bimbi : un solo giro, quello della Corsica (1969), dove
ha fatto a tutti una testa così con "Lady Mary" in versione francese,
cantata ossessivamente per tutto il giro.
Bobbiesi : Uno dei primissimi "anziani guida"
Franco Bontadini : diversi giri, tra cui Capo Nord (1971). Tranquillo e gaudente, aveva un'intera borsa occupata dai barattolini di vetro delle spezie per preparare manicaretti, una volta giunti negli ostelli. E' inoltre stato incrociato in diverse occasioni, nei luoghi più impensati (anche in Jugoslavia), dove faceva vacanze in macchina ma sempre con lo stesso stile inconfondibile (memorabile la quantità di "optional" da gaudente che riempivano all'inverosimile la vettura).
Gian Ferruccio Brambilla : detto Fecciurro.
Giovanni Brocchetti : detto "Joe Brock". Molto aderente allo stereotipo dell'ingegnere, poco portato ad abbandonarsi alla poesia della pedalata, amava sospirare: "il momento più bello della tappa!" quando ci si fermava per i pasti o per il riposo serale.
Fausto Brugnatelli: detto "Braggio": una presenza costante e sicura a tanti giri, da quello "dei piccoli" (1971) in poi. Finito il liceo classico si è diplomato alla scuola interpreti, ha studiato chitarra classica e si è laureato in biologia, ma alla fine ha deciso che la sua strada è la grafologia, e ora fa il perito grafologo con risultati a dir poco incredibili (ha vinto un test mondiale per capacità di riconoscere le scritture). Per motivi di sicurezza il link va a una sua vecchia pagina, mentre quella attuale non posso rivelarla per non fornire indizi a persone su cui sta indagando...
Francesco Brugnatelli : detto "Picchio".
Domenico Cappello : di lui è noto un famoso motto pronunciato durante il giro della Slovenia (1985). Dopo aver mangiato un piatto comunitario preparato dal Ciclaspis, sollecitato dal Giorgio a dare un giudizio su quell'intruglio, disse la famosa frase con un bell'accento da falchetto della Brianza : "Mìa merda!" (="mica merda..."). Da quel giorno quella frase è diventata il "tormentone " di quel giro perciò ogni partecipante dovendo dare qualsiasi tipo di giudizio ripeteva la sopracitata frase.
Marco Casati : (giro dell'Austria - 1965)
Giorgio Ceffali: indubbiamente il perno intorno a cui ha ruotato il Ciclaspis per diversi decenni. Impossibile riassumere in poche ricghe tutte le sue benemerenze e tutti i suoi misfatti. Frutto dello strano connubio tra un tassista di origini ferraresi ed una Stiriana dalla volontà d'acciaio (la tirannica "mammetta" che per lungo tempo se lo è tenuto stretto prima di cederlo alla Bresciana che lo ha impalmato), il Cefalone ne ha fin qui fatte di tutti i colori, in sella a una bici e arrampicandosi sulle rocce, in oratorio e al circolo polare. Infinite imprese epiche, in positivo e in negativo: dalla conquista di Capo Nord ai fatti di Tavernelle... Ma al di là dei singoli aneddoti, il fatto che quelli che lo hanno a protagonista siano migliaia è di per sé testimonianza di quanto il Giorgione si sia identificato col Ciclaspis sin da quando ha imparato a pedalare fino ad oggi, che un cardiologo cattivo gli impedisce di continuare come vorrebbe...
Luciano Folpini : uno dei primissimi "anziani guida"
Romano Grassi : detto "La Müla". Non a caso l'esercito lo prese nell'artiglieria da montagna: quelli che portano su i cannoni quando i muli non ce la fanno più... Di lui è storica la frase "Doe l''è 'ste Mendola?" che bene riassumeva lo stato di crisi in cui tutto il Ciclaspis era il giorno in cui fu pronunciata, e la cima non arrivava mai.
Enrico Groppo: la sua forza fisica era pari soltanto alla sua voracità. Attualmente insegna violino al conservatorio di Novara.
Simone Groppo: fratello minore del precedente. Chi l'avrebbe mai detto, vedendolo pedalare con aria trasognata, che sarebbe diventato una colonna della Filarmonica della Scala!
Aurelio Marchesi : Per molti anni Vicepresidente del Ciclaspis.
L'epiteto più usato nei suoi confronti era "il vecchio", anche quando
anagraficamente era un giovanotto. Probabilmente in quanto "vecio"
alpino (un giro estivo passò a trovarlo in caserma a Malles). Al
giro della Corsica, tuttavia, si guadagnò anche quello di "la Bionda"
per via della tinta insolita delle sue chiome. Ecco come egli stesso spiega
la cosa: "prima di iniziare quel giro (con un atto di semirivolta ai
canoni di quei tempi che imponevano di tagliare i capelli cortissimi 'onde
evitare l'uso del pettine') io, andando dal parrucchiere, gli chiesi
di effettuare un 'taglio medio' (pensando che potesse essere adatto ad un
Giro divertente e balneare come quello che avremmo intrapreso).
Poichè però temevo una ribellione dei miei capelli, che
non stavano mai a posto, mi venne la brillante idea di chiedere
al parrucchiere se si poteva fare qualcosa per ovviare al problema. Egli,
molto intraprendente, ebbe una soluzione favolosa: mi fece una specie
di 'permanente' che mi bruciò e scolorì tutti i capelli. Essi infatti
erano sì diventati 'biondastri' ma di un pessimo colore stopposo."
Roberto Marchesi: Per molti anni Presidente del Ciclaspis. Grande estimatore di Tex Willer, attualmente vive in Texas.
Alberto Mariani : (giro dell'Austria - 1965)
Luca Melchiorre : detto "Luca degli Abruzzi" per le sue lontane origini.
Enrico Montemezzani (solo giro di Roma)
Roberto Monzio (solo giro di Roma)
Paolo Moretti : Con la sua aria da bravo ragazzo, ha comunque qualcosa che lo rende sospetto presso le polizie di tutta Europa. Se qualcuno veniva tirato in ballo per qualcosa (per il furto di un cappellino lappone in Finlandia, per foto di spionaggio in Jugoslavia, per traffico di droga in Olanda, per la sottrazione delle cartine del Belgio alla mammetta del Giorgio, ecc.), era sempre lui: Paolo Moretti.
Pietro Moretti : detto "Pedro".
Osvaldo Mosconi : detto "Dadino". Uno dei primissimi "anziani
guida".
Giovanni (Giannino) Muzio :
Mario Natale : detto "il Tenentino". Con tale grado infatti egli partecipò, fresco di naja, al giro delle Alpi Marittime (1976), riscuotendo un grande successo per il suo imperioso e squillante "Plotone-in ... sellaaaa!" al momento delle partenze.
Eliseo Patriarca : detto "Taddeo", o "Teddy" dai più irriverenti. Ha partecipato a numerosi giri, anche se una ferma di due anni in marina gli ha impedito di partecipare a quelli del '71 e del '72, e lo ha portato a fare il primo giro da borghese (1973, Jugoslavia) con alcune decine di chili di troppo. Un vero artista nell'attaccarsi al volo a qualche sporgenza dei camion sulle salite, sono proverbiali le sue incazzature contro tutto e contro tutti. Memorabile il suo giudizio sul giro della Jugoslavia: "un giro di m... organizzato da degli st...!"
Nicola Pedone : Notizie provenienti da lui stesso (novembre 2002) "il Pedone ha partecipato al giro delle Dolomiti (1983) oltre, ovviamente, a un gran numero di gite in giornata e a una Pasqua in Val Trebbia. Lo stesso è diplomato in corno e laureato in filosofia. Attualmente fa danni a Radio3 Rai come programmista/consulente musicale. E' felicemente sposato da poco più di un anno e padre fiero di una bellissima Arianna di tre mesi, che ogni sera stordisce di filastrocche dialettali tipo:
pin pin cavallìnforse per controbilanciare il fatto che la bimba è nata a Putignano (Ba) e che lui stesso è mezzo terrone di Puglia."
sotta al pè del tavolìn
pan poss pan fresch
indovina che l'è quest!
Giovanni Ponti : detto "Gio' Ponti", come il celebre architetto omonimo, che era suo nonno. Se l'architettura è arte di disporre le cose in modo armonico e ordinato, a giudicare dal disordine totale che lo circondava quando andava in bicicletta si direbbe che l'architettura non sia il suo forte.
Adriano Pucci Mossotti : (o, più in breve, "APM").
Giacinto Renda : conosciuto come "il Negretto" dal Salvi (lo storico ciclista, fornitore ufficiale del Ciclaspis), che ricordava con terrore quella volta che gli si era presentato alla vigilia del giro con un catenaccio da trasformare nel giro di 24 ore in una bici efficientissima, aggiungendo, a parziale giustificazione uno storico "pago quel che c'è da pagare".
Romeo Rodella : detto "Lepro".
Roberto Sacchi : Un solo giro (Abruzzo - 1978), e anche quello molto parziale: a Sulmona ci lasciò essendosi accorto che il suo concetto di "sano" (= disinfettato, asettico) era diverso dal nostro (avevamo usato questo termine per sottolineare quanto fossimo entusiasti di avere passato la notte in un campo pieno di bovasce).
Giuseppe Sottocornola : di Mandello Lario (solo giro di Roma).
Giorgio Schultze : detto "il saggio Schötz".
Ernesto Tamagni : il fatto di non vederci non gli ha impedito di partecipare a numerosi giri, pedalando sul sellino posteriore del Tarzan. Ogni tanto "dormicchiava" e si dimenticava di cambiare rapporto in salita, con gran gioia di chi pedalava davanti. Organista di vaglia, più di una volta è passato a "pedalare" alla pedaliera dell'armonium di qualche chiesetta in cui ci fermavamo per la messa. Attualmente è docente di teoria e solfeggio al Conservatorio di Milano, oltre che quotato concertista.
Giovanni Tamagni : detto "Giovanno". Attualmente gestisce un agriturismo in Toscana.
Vittorio Tamagni : detto "Lanzafame" (o addirittura "Lanzaffamato", con allusione non tanto all'omonimo ciclista degli anni '70 quanto alla sua propensione alla barbonaggine).
Guido Tavecchio :
Alberto Testa : uno dei cugini dei fratelli Groppo. Rimasto famoso per un piccolo ma fastidioso inconveniente al soprassella, che lo costrinse a farsi quasi un intero giro in piedi sui pedali, non potendosi sedere. Implacabili, i suoi compagni di viaggio strombazzavano ai quattro venti questa sua sventura con uno "jodler" che poteva essere percepito come "(Alberto) ha-le-lolo-ì-dì". Attuali notizie su di lui: "ha deciso di mettere su famiglia e a 30 anni si ritrova con ben 5 figli ed ora, non contento, si laureerà per la seconda volta."
Andrea Testa : il maggiore dei cugini, attualmente odontoiatra e guida alpina, si dedica alla famiglia in quel di Como.
Federico Testa : fratello minore dei predetti; se non andiamo errati, ha partecipato al giro della Slovenia (1985) nonostante avesse forse 12 anni.
Carlo Tognoni : (giro dell'Abruzzo - 1978)
Domenico Tondo : (giro dell'Austria - 1965)
F. Tosi : (giro dell'Austria - 1965)