Le Stradette “astute”...
La strada ideale secondo il cicloturista stile Ciclaspis :
- è in terra battuta (ma non “sbattuta”...), sia perché
è più ecologica, sia perché è garanzia che le
auto si tengano alla larga;
- ha poca pendenza (ci mancherebbe altro);
- passa per luoghi ameni, meglio se tra prati e boschi, e con
accanto un ruscelletto (per l’Ente morale, poi, non deve mancare la staccionata
grezza in stile austriaco);
- accorcia il percorso da fare.
Ogni gita, ogni giro, aspira a percorrere qualcuna di queste strade.
E là dove le cartine sono reticenti, si cerca di arrangiarsi con
l’intuito o con suggerimenti dei locali (a dire il vero quest'ultima eventualità
è solo per i peggiori boccaloni).
Ma siccome l’esperienza insegna che di queste belle strade ideali ne
esistono ben poche, il risultato delude spesso le aspettative:
- la pavimentazione a volte non è nemmeno in terra “sbattuta”,
ma anzi, più di una volta il percorso segue una mulattiera, un sentiero
per capre e via dicendo..
- le pendenze sono “da capogiro”, e comunque sono superiori alle
attese. Tipici i casi delle strade fatte dagli “ingegneri austriaci”, che
non lesinano “sberle” in salita e magari anche in discesa, col risultato
di perdere di colpo tutta la quota guadagnata (vedere il Timmelsjoch, o,
ancor peggio, la Lesachtal che sale e scende lungo la linea di massima pendenza
una serie infinita di conoidi di deiezione). Oppure le strade in cresta,
in cui “non si perde quota” ma spesso si sale e scende come dannati...
- non sempre i luoghi sono ameni come si sperava, o magari lo
sono anche ma gli sforzi fatti per percorrere la stradetta astuta impediscono
di gustarli come si dovrebbe
- quanto all’abbreviare i percorsi di solito questo è possibile
solo o tagliando uno strapiombo con una vorticosa discesa seguita da una
ripida salita, oppure valicando montagne...
Per il momento ho sottomano solo un paio di foto di una “stradetta astuta”,
ma spero in futuro di incrementare la galleria.