Di questo giro non esiste un "programma ufficiale", ma si ricorda il percorso :
7/8 Porto Torres-Platamona-Sassari-Cantoniera Scala Cavalli-Alghero
8/8 Alghero-Villanova-Monteleone-Pozzomaggiore-Suni-Bosa Marina
9/8 Bosa Marina-Macomer-Santu Lussurgiu-Cuglieri-S. Caterina di Pittinuri
10/8 S. Cat. Pittinuri-Oristano-Guspini
11/8 Guspini-Fluminimaggiore-Iglesias-Portoscuso-S. Antioco-Calasetta
12/8 Calasetta-S. Antioco-Teulada-Strada Coasiera-Pula-Cagliari
13/8 Cagliari-Decimomannu-Sanluri-Barumini-Laconi
14/8 Laconi-Cantoniera di Ortuabis-Sorgono-Ovodda
15/8 Ovodda-Fonni-Mamoiada-Orgosolo-Oliena-Nuoro
16/8 Nuoro-Bitti-Buddusò-Alà dei Sardi-Monti
17/8 Monti-Olbia-Arzachena-Palau
18/8 Escursione alla Maddalena e Caprera
19/8 Palau-Tempio Pausania-Perfugas
20/8 Perfugas-Sedini-Castelsardo-Porto
Torres
Partecipanti
I partecipanti furono quattro:
Note sul giro e sulle foto che lo illustrano
(Le note sono a cura di Luciano Folpini, basandosi sulla memoria dopo
quasi mezzo secolo. [Qualche
precisazione del webmaster tra
parentesi quadre])
I nomi delle
località sono letti direttamente dalle note
sulle foto per cui possono esserci delle imprecisioni.
Le foto sul traghetto riguardano l'andata, poiché Luigi non
ha
il braccio ingessato.
Siamo arrivati e ripartiti da Porto Torres.
Al primo giorno siamo arrivata a Mara, dove nell'unico e misero
negozio, abbiamo acquistato, senza saperlo, il famoso formaggio coi
vermi, che ovviamente abbiamo scartato non sapendo che era una
leccornia, (ricordata come delusione a..mara). [Mara
sembrerebbe
sulla strada tra Monteleone e Pozzomaggiore affrontata nel secondo
giorno]
A parte la spiaggia di Palau, dove ci siamo fermati qualche giorno per
visitare Caprera e per lasciare guarire la caviglia di Osvaldo che si
era stortata durante una visita ad un nuraghe ed era stata curata da
una veccchietta con la chiara dell'uovo, abbiamo dormito sempre il
luoghi diversi.
Due sole notti non abbiamo
dormito in tenda, una volta perchè
pioveva troppo forte ed un'altra perchè i carabinieri ci
hanno
obbligato a dormire in una scuola perchè dicevano troppo
pericoloso dormire fuori.
L'incidente cui si riferisce l'ultima foto
è avvenuto su una
strada provinciale, che allora era ancora sterrata, che da Cagliari va
verso l'interno (Giorgio credo che si ricordi del luogo e dell'aiuto
che ricevemmo dalla popolazione locale). Eravamo in una discesa ed in
momento di distrazione Luigi è
banalmente caduto a terra in malo modo rompendosi il braccio. [In
realtà, precisa Giorgio Ceffali, la strada era asfaltata, ma
l'incidente avvenne in una curva cosparsa di ghiaietto. Sembra che,
terminata la salita, tutti si fossero avviati in discesa con la
consueta calma del cicloturista, mente il povero Luigi si sarebbe
buttatto in discesa a forte velocità finendo in malo modo.
Non si ruppe "un braccio" bensì la clavicola. Da
allora, sembra che per un certo tempo tutti nel Ciclaspis si dessero
alla misurazione della grossezza delle rispettive clavicole. Inutile
dire che il Giorgione oltre alla testa grossa aveva anche le clavicole
più grosse di tutti...].
Abbiamo
proseguito alla bell'e meglio sino al paese successivo, dove Giorgio e
Osvaldo si sono fermati, mentre io con Luigi abbiamo preso una corriera
e siamo ritornati a Cagliari dove è stato ricoverato
all'ospedale; poi il giorno dopo io ho raggiunto Giorgio e Osvaldo che
nel frattempo avevano spedito la biblicletta a Milano. [Se
l'incidente è avvenuto nei pressi di Meana Sardo, deve
essere
stato il 14 agosto, dopo la tappa Cagliari-Laconi]
Luigi lo rivedemmo solo al momento del ritorno all'imbarco sul
traghetto.
Non si sa perchè dopo l'incidente Osvaldo lasciò
la tenda
di Giorgio per dormire nella mia. (A voi la deduzione...)
Più di una volta abbiamo visto le corriere scortate dai
carabinieri.
Ricordo quella volta che dei ragazzi ci chiesero dove avevamo il
coltello e quella volta che arrivati ad Ogliena abbiamo visto gente che
girava con la pistola alla cinta come nel far west e abbiamo dovuto
scappare per evitare una torma di ragazzini.
Ricordo anche che quando per la pioggia abbiamo dovuto dormire in una casa privata (eravamo verso la fine del giro) Giorgio fu estasiato dalle lunghe trecce nere delle giovani e belle sarde.
A ferragosto è stato l'unico giorno in cui abbiamo mangiato in una trattoria che ci ha chiesto di comprare noi la carne e loro la cucinavano (abbiamo comprato e mangato il più buon capretto della mia vita... forse per la fame e la nostra cucina)
Tanti altri episodi possono
essere ricordati e Giorgio certamente ne
ricorda tanti anche lui
fare
clic sulle immagini per ingrandirle
Partenza da Genova - 1 |
Partenza da Genova - 2 |
||||
|
|||||
8/8 - Ospitalità alla cantoniera di Pozzo Maggiore - Macomer |
8/8
- Ospitalità alla
cantoniera di Pozzo Maggiore - Macomer
|
||||
POZZOMAGGIORE
CINQUANT'ANNI DOPO... Le
vicende relative a queste due fotografie sono state rievocate dai
partecipanti a cinquant'anni di distanza. Infatti, la vigilia
di Natale del 2009 ci è giunta una e-mail dal nipote di uno
dei personaggi immortalati in questa foto, che si era riconosciuto e
desiderava prendere contatto con questo gruppo di persone con cui aveva
avuto un rapido incontro quella calda estate di 50 anni prima. Era
Franceschino Dettori, nato a Pozzomaggiore
nel 1935, che quell'anno lavorava nella cantoniera Ponte Oine, in
località Nuraghe Pidru, dove vennero scattate le foto. Dal
nipote abbiamo inoltre appreso che Franceschino Dettori, dopo aver
lasciato il mestiere di cantoniere, si è dedicato per molti
anni alla radio ed è stato il pioniere delle
trasmissioni-radio in lingua sarda.
Nella prima foto,
scattata da Pasqualino Piu (ragioniere), sono ritratti, da sinistra in
piedi: Pietrino Cuccuru (detto "su carrettoneri"; è morto da
un po' di tempo), i quattro ciclisti, e poi, accosciati: Franceschino
Dettori, Antonio Deroma (il più piccolo, che era detto "su
lattaggiu", perché portava il latte dall'ovile al paese) e
Antonio Piu, che lavorava come pastore nelle campagne vicine.
Nella seconda foto, scattata (con minor perizia...) da uno dei ciclisti, si vedono, da sinistra a destra: Pietrino Cuccuru (in secondo piano) e Antonio Deroma (in prima fila, in ginocchio), e poi, in prima fila, Franceschino Dettori, Antonio Piu e Pasqualino Piu (in piedi) Il ricordo di quei momenti è ancora molto vivo presso tutti i partecipanti a quel giro che ho contattato. Si ricordano un'accoglienza calorosissima, con un entusiasmo e un'amicizia molto forti. Ci fu anche l'invito a fermarsi lì a fare tappa, ma le esigenze del programma imponevano di pedalare ancora prima di sera. Il distacco non fu facile perché l'ambiente era veramente così amichevole che invogliava a far durare l'incontro. È stata una magnifica sorpresa che a tanti anni da allora ci sia stato il modo di riprendere -sia pur solo virtualmente- quel contatto umano così intenso. |
|||||
|
|||||
15/8 - Ferragosto: si mangia in trattoria a Fonni |
16/8 - Per Bitti |
||||
17/8 - Arzachena |
17/8 - La cucina di Palau |
||||
18/8 - Tomba di Garibaldi e delle mogli |
Il ritiro per incidente - Meana |